Trattamento della patologia vertebrale con tecniche mininvasive

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n1)nTrattamento della stenosi lombare con distanziatore interspinoso percutaneo

nLa stenosi lombare è costituita da un restringimento in genere congenito ma più spesso su base degenerativa del canale vertebrale con compressione delle strutture nervose e sintomatologia costituita da dolori lombari con irradiazione agli arti inferiori e progressivo impedimento della deambulazione con diminuzione dell’autonomia nella marcia. L’intervento classico e, a tutt’oggi, di prima scelta, è costituito dalla rimozione chirurgica della parte posteriore della colonna nei punti di maggiore restringimento in maniera tale da garantire un ampliamento del canale e la decompressione dei nervi in esso contenuti. In taluni casi è indispensabile associare un successivo supporto protesico per garantire la stabilità meccanica della colonna.

nIl trattamento mininvasivo, che può essere eseguito nelle stenosi non serrate prevalentemente foraminali e laterali, comporta l’inserimento di una piccola protesi in titanio nello spazio interspinoso sul versante posteriore della colonna. Il risultato è l’allargamento dei forami e la decompressione parziale del tessuto nervoso. L’intervento viene eseguito in anestesia locale con minima sedazione, dura circa 10 minuti in posizione prona, sotto  costante controllo radioscopico e con accesso cutaneo di circa 1 cm. Il paziente viene mobilizzato dopo due ore e dimesso il giorno successivo. Viene eseguita una RX di controllo a 1 mese dell’intervento che può essere ripetuto ai vari livelli maggiormente compressi. E’ indispensabile un costante supporto fisioterapico nel periodo di assestamento delle protesi.